Il limite schermato dalla vetrata
si ergeva con la sua croce
tra i fiori bianchi de capperi selvatici
aggrappati per caso all’ antico muro,
bellezza di un giardino proibito
solo intravisto, tra l’ intreccio antico
di rami e foglie.
Il trasparente accesso esibiva
nell’ aperta aria, l’ allegro invito
di piccoli uccelli…
ma tu, libero dal tempo già vissuto,
non volevi andare, non osavi,
legato da te stesso ad un amore
esclusivo e totale
…Tocca vibranti corde di chitarra
l’ invisibile Musa delle ore
e aspetta fuori dalla tua finestra.
Il canto vola, con l’ ultimo uccellino
della sera.
Molto suggestiva ed evocativa…complimenti!
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Pubblicherò, come vedi dal titolo, l’immagine del dipinto che al momento non è disponibile. Ti ringrazio e ti saluto.
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Il testo evoca, infatti, la volontaria prigionia di mio padre , legato da un tenace e totalizzante amore per mia madre . Non si allontanava mai da lei . dalla donna bellissima che la memoria ancora gli consegnava…e quel cancello esiste ancora per la ispirazione.
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Delicata e molto interiore….bella descrizione del giardino proibito…complimenti
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Un caro saluto!
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