Intelligenza, dammi il nome
esatto, e tuo
e suo e mio delle cose.
La mia parola sia
la cosa stessa
creata nuovamente dalla mia anima.
da Eternità
J. R. Jmenez
Archivi giornalieri: giugno 9, 2014
Il poeta, questo sconosciuto…
L’ intelligenza del poeta libera la catena della propria mente dagli schematismi e dalle banali abitudini di un modo di agire e di sentire precostituiti in certezze o in difese. Il poeta si accorge di ciò che avviene nell’ attimo presente, lo comprendere senza perdere l’ attenzione. Ha maturato in sé il senso dei confini in cui il corpo costringe l’esperienza e riesce a connetterla al proprio spirito; egli pensa, è esercitato alla meditazione e alla comprensione . Il poeta pacifica se stesso nel rapporto tra conoscenza e creatività, mentre si RI- conosce nelle cose che vivono fuori e dentro il limite della consapevolezza : il suo corpo è la soglia percettiva,” porta del suo spirito”, del più generale ed astratto pensiero; egli è quindi un filosofo, un pensatore capace di narrare il significato del mondo. Il poeta non è triste o malinconico, ma in pace con le proprie emozioni, capace di comunicarle con parole alte e nobili.
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