(Antonello da Messina, L’ Annunciata 1476)
Ti penso come eri, giovane
nel tuo antico splendore:
alta e pensosa, per la mano rechi
quel figlio che ti ha attesa tanto;
le tue vesti volano senza vento
nel sentiero che percorri sicura.
Hai deposto i giorni del tuo sudario,
il lamento indistinto del passaggio,
di un addio sofferto ed infinito.
Non sono qui solo per il rimpianto
della vita che hai dato come voto;
ti penso con nostalgia del tuo non esserci.
Una gentile voce di preghiera
ha scelto il luogo in cui pietosa,
aspettandomi, mi trarrai a te
nel gesto di un amore che ritorna.
© Marisa Cossu
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