(Antonello da Messina, L’ Annunciata 1476)
Ti penso come eri, giovane
nel tuo antico splendore:
alta e pensosa, per la mano rechi
quel figlio che ti ha attesa tanto;
le tue vesti volano senza vento
nel sentiero che percorri sicura.
Hai deposto i giorni del tuo sudario,
il lamento indistinto del passaggio,
di un addio sofferto ed infinito.
Non sono qui solo per il rimpianto
della vita che hai dato come voto;
ti penso con nostalgia del tuo non esserci.
Una gentile voce di preghiera
ha scelto il luogo in cui pietosa,
aspettandomi, mi trarrai a te
nel gesto di un amore che ritorna.
© Marisa Cossu
" Vola alta parola" 
le poesie non si commentano…mi hai emozionata..troppo bella……..Sara
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Ciao Sara, il ricordo di una madre diventa poesia! Grazie!
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hai ragione..ciao cara
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E’ come dolce e cara la memoria, e quell’ attesa di ritrovarsi ancora
Grazie Marisa, toccante e bella dedica
Un abbraccio
Gina
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Grazie, sono parole che sento intensamete!
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Ciao Gina, ho messo in versi un caro ricordo. Grazie!
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Una delle più belle dedicate ad un genitore scomparso…..
non mi piacciono le parole del mio commento.. ma non me ne vengono altre…
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Grazie, le tue parole sono le più giuste.
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L’ha ribloggato su Marisa Cossu.
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Le madri ci attendono sempre, per ricongiungere l’amore che ci hanno donato.
bellissima.
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Bella, bella bella, ma l’immagine che mi ha colpita di più è di quel figlio che ti ha tanto attesa: è la prima volta che la vedo da questa prospettiva, del figlio che aspetta la madre ❤
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Sai ,parlo di un bambino perduto all’età di dieci anni. Così è la vita e sono trascorsi molti anni ;ma non dobbiamo piangerci addosso. La poesia ci da modo di esprimere semplicemente anche il dolore. Un abbraccio. Marisa
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