Come il giunco appassisce
il mio sorriso
sulla riva di un fiume
troppo breve.
L’ acqua impetuosa
corre sempre uguale
tra i sassi levigati
del suo letto,
nel suo tumulto annega
le passioni,
ignora l’ erba che sfiorisce
in fretta.
Ho percorso quel luogo
tra le alte canne flesse
ad un gentile vento
piegandomi all’inganno
del tempo che trascorre.
E da lì guardo il mondo
mentre il corpo si piega
come quel giunco
che non può gridare.
Marisa Cossu