Sul muro del ricordo
sale il glicine
dagli azzurri pampini,
immagine scolpita
nell’intimo giardino
della mia isola.
Il vento soffia canzoni di mare
in zufoli di conchiglie;
sulle rocce marmoree
si arrampica il cappero
con stellati occhi bianchi,
tra i cuori verdi
delle spesse foglie.
Pulsa la voce della marea
sulla costa sabbiosa;
il coniglio corre di tana
in tana, selvatico e veloce
tra cespugli di mirto;
uccelli rosa aprono le ali
nel vicino canneto.
Il nuraghe è lontano
come il mio ricordo,
bruciato da troppa distanza.
E gli asfodeli tingono d’ azzurro
un improvviso prato
presso il mare,
mentre io cerco
un solo fiore bianco.