C’era la luna,
risplendeva piena
sulle alte canne
flessibili e sonore
al tenue vento.
Isole restavamo
senza casa né nome
sulla notturna spiaggia
tra le dune sabbiose
ascoltando noi stessi
nel silenzio d’amore.
Ci cullava la vicina voce
del musicale sciabordio dell’acqua,
il ritmico pulsare delle onde.
in noi era la notte,
totale spazio dell’unico
congiungerci alle stelle.
E guardavamo nella notte oscura
cadenti mondi,
improvvise comete
accese e spente
per un solo istante.
Fu quando mi baciasti
che il firmamento dolce
e vibrante cadde,
in quell’attimo eterno e irripetibile
tutte le stelle vennero a coprirci.
.
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