Scrivo d’un marinaio,
uno che amava donne di riviera
profumate di sale, generose e ridenti
sulle porte dei caffè nelle case del porto,
dove in vicoli stretti si dipanano reti
legate a canzoni di mare.
E l’antico orologio batte un’ora
accaduta nel passato tra i veli zampillanti
di una bianca fontana da una conca di pietra.
Il vecchio siede a rimirare il mare,
la sua vita lontana,
ma più non canta, aspetta l’ora nuova
per navigare verso l’altra riva.
Marisa Cossu
Bella poesia Marisa!
Molto struggente
Un abbraccio
liù
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intensa come sempre!
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Dedicata ad un lupo di mare come te, ma con un finale meraviglioso tutto da scrivere!
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Un po’ nella sua esecuzione, nelo snodarsi dell’evolvere del tempo. Le parole sono incisive ma manca quel respiro musicale che l’avrebbe resa stupenda.
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** un po’ lenta nella sua esecuzione, nello…
correzione necessaria
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Quando si racconta una storia in versi ,i ricordi incalzano ed hanno la meglio su ogni artificio poetico. Un saluto, Marisa
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L’ha ribloggato su Marisa Cossu.
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