( Dipinto olio su tela di Barbara Missana, Riflessione )
Provare, sentire, connettersi con i parlanti, con i suoni e i rumori degli oggetti comuni, scoprire l’ essenziale della comunicazione sonora, sentire con tutto il corpo. Chiudere gli occhi e ascoltare, accogliere i suoni per apprezzare il silenzio; ascoltare le parole per dare voce e nome alle emozioni e renderle visibili per poterle controllare attivamente. Spesso le parole nulla possono nella complessità del “sentire” e diventano fuorvianti. Ascoltiamo la voce di un dipinto, di un fiore, di una immagine, di una rappresentazione artistica. I loro linguaggi parlano alla sensibilità della coscienza in cui siamo immersi, nell’ attività prosociale dell’ ascolto; essi hanno la voce dei colori, della forma, della gestualità e dello stupore per le meraviglie naturali o create dall’ ingegno umano. Disponiamoci all’ ascolto accogliente e comprensivo dell’ altro da noi per vincere l’ egocentrismo del parlare” meticciato “, del dire per riempire la noia e il vuoto che si annida in noi. Ascoltare, sentire, sono di per sé parti essenziali della formazione umana nell’ ambito della comunicazione, sono il primo atteggiamento empatico verso l’ altro. Il “sentire” aiuta il poeta a dar vita alla sua esperienza artistica. Marisa Cossu
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