I figli lontani
sono gli aquiloni del ricordo
liberati dal vento
per gioco sopra un prato.
Essi volano in fretta
e si allontanano
nell’ azzurro pervinca
di un cielo indimenticato.
I figli lontani
sono il mare, i fiumi, le terre
che separano l’ anima
dalla tenerezza;
sono le strade, i treni,
l’ aereo che romba
sulle città
per il ritorno o l’ addio,
sono i volti incontrati per caso
tra la folla indistinta
di un marciapiede.
E sono uccelli
nell’ autunno dei ricordi,
per chi pensa all’ inverno
e non può sapere se la terra
avrà ancora un risveglio
di fiori rosa
dell’ albero davanti alla finestra.
Le nuvole mutevoli
trascorrono veloci
con i volti pensati e immaginati
nella struggente nostalgia
dei giorni.
Ora la pioggia
cade sui pensieri…
il telefono squilla nell’ attesa.
( Marisa Cossu, La vita bella, pensieri e parole)
Bellissima e dolcissima…
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I figli volano lontani e non c’è il filo che guida l’aquilone a richiamarli presso di noi.
Ma è giusto che sia così. Loro devono vivere di luce propria e quando si ritrovano con noi, la gioia è maggiore e genuina.
Un caro saluto
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Grazie per il commento. Dei miei tre figli due girano per il mondo, una figlia mi è vicina. Io sono felice che ciascuno di loro abbia trovato la sua strada. Un abbraccio Marisa
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Certamente è giusto che ognuno di loro abbia trovato la sua strada. Anch’io ho girato il mondo e non mi sono mai pentito. Mia figlia, per un po’ ha girato ma adesso è fissa in un posto.
Un abbraccio
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