( G. De Chirico, Cavalli in riva al mare )
Non venne la pioggia
sui campi assetati dell’estate meridionale
e inutilmente volarono bassi gli uccelli
dal mare alla palude all’apparire di fatue nuvole.
Io siedo disidratata sul poggio della mia casa
e non ha voce di sorgente un antico vento;
tace l’ aria svuotata dal silenzio.
Scalpitano i cavalli dalle lunghe criniere
alla foce dell’ esigua sorgente presso il mare
tra salici piangenti e fiori d’ acqua.
E tu non tornerai dalle rotonde pietre
dove cercasti l’ acqua per il nostro amore,
i vegetali capelli posati sull’ intrigo delle lumache.
Chi ci rubò l’ amore, dove nascose l’acqua
che ravviva e bagna il tempo;
dove portò il tuo cuore per cercarla,
forse lontano, troppo per ritornare.
© Marisa Cossu (La Vita Bella, pensieri e parole, BookSprint edizioni)
E’ la prima volta che ti leggo Marisa, vedo che abbiamo interessi comuni, quello della scrittura.
Ho gradito molto i tuoi versi!..
dove portò il tuo cuore
per cercarla, forse lontano,
troppo per tornare…
Buona vita!
Dora
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Grazie , sono felice di averti incontrato! Un abbraccio. Marisa
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Semplicemente meravigliosa. Scrivi benissimo. Complimenti. Isabella
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Grazie per l’ incoraggiamento ! Un abbraccio. Marisa
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L’accostamento tra la sete atavica del meridione e i cavalli assetati che cercano di dissetarsi in un punto dove mare e fiume si congiungono è veramente forte e intensa. Appare come la nostra sete del sapere che attinge anche da calici amari.
Complimenti
Un abbraccio
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Grazie della tua profonda riflessione. E’ un piacere leggerti. Marisa
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