( Taranto, Ipogeo Cripta del Redentore, tomba a camera romana affrescata in epoca bizantina -Chiesa di San Domenico Maggiore 1300 d. C)
Abitare nel tempo
come in una chiesa,
farsi silenzio
essere nient’ altro che presenza
lampada sempre accesa
al riparo dal soffio
di un vento troppo forte
ed improvviso.
Vedere l’ invisibile…
Forse questo è l’ inizio
di una rinuncia
riposante e quieta
da cui l’ odio e l’ amore
sono esclusi,
placati dal pensiero.
Libera finalmente dalle lotte
dagli inganni, da facili illusioni,
chiuderò le passioni in un luogo
remoto e inaccessibile;
rinuncerò alla guerra
che ogni giorno sferza
le opere e gli affanni.
Accetterò il mistero
dell’ ordine del tempo;
me ne andrò in un esilio
di parola e poesia.
Si sta bene
in questo angolo di solitudine,
qui si scioglie il rumore
e qui mi arrendo.
Accetto la mia vita:
ciascuno è prigioniero
di se stesso.
.
l
bellissima, come l’esilio di poesia 🙂
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…è certamente l’ esilio più cercato dopo aver vissuto troppo a lungo nel rumore o nell’ assordante silenzio di un mondo vuoto. Grazie per il tuo graditissimo commento e un caro saluto. Marisa
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Grazie e un abbraccio. Marisa
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