( Barbara Missana, Arlequin dipinto olio su tela 2010 )
SINCERITA’ !
Quante volte s’ invoca il tuo nome nei conflitti della nostra presenza tra gli altri, nelle relazioni d’ amore, di amicizia, nella famiglia e nel mondo lavorativo…e perfino nel blog, dove spesso ho letto amare riflessioni su questo punto cruciale dei nostri rapporti interpersonali; altrettante volte mi sono chiesta quale fosse il nostro grado di consapevolezza, se in noi fossero chiari i limiti di questa parola nel suo reale significato e se le nostre illusioni non fossero invece alimentate dalla consolidata retorica moralistica.
Secondo me, la sincerità è uno stato di grazia, un habitus, in cui si struttura e si manifesta un individuo pensante e senziente: una proprietà della psiche per cui noi tutti crediamo in ciò che affermiamo e affermiamo ciò in cui siamo convinti di credere; poichè sarebbe destrutturante falsificare se stessi, il falso è frutto di errore o di ignoranza.
Sulla nostra pelle abbiamo provato l’umiliazione della menzogna e, talvolta abbiamo mentito anche noi celando una parte di verità che in quel momento non poteva essere detta. La sincerità riguarda quindi le singole, particolari situazioni in cui quotidianamente siamo immersi con la macchina del giudizio critico spesso obnubilata da emozioni e pregiudizi. Abbiamo bisogno di una maschera o di un habitus, e si può educare l’ individuo alla sincerità?
E’ certo che la VERITA’ non può essere impartita se non nell’ ambito di un insegnamento dogmatico: la verità si confronta sempre con la libertà. Esistono tante verità, nella vita , nella psiche, nella cultura, nell’ arte e perfino nella scienza ( Albert Einstein ha detto che l’ immaginazione è più potente della realtà ). E’ pur vero che se non si può insegnare la verità, si può imparare ad apprendere un equilibrio delle risposte emotive, un approccio intelligente alle dinamiche situazionali, l’esercizio a praticare in primis la lealtà e sincerità verso se stessi. Qui si forma la civile convivenza ecologica e universale e l’ ignoranza viene subito soppesata attraverso il suo atteggiamento incontinente.
Ebbene si, la sincerità perfetta è impossibile! Essa appartiene all’ Assoluto detentore del bene , del bello, del vero, della virtù…, ma qui si entra in un discorso che mi riservo di elaborare in altre riflessioni. La sincerità va sostituita umanamente con una parola che esprime molto di più della stesso concetto di sincerità, la COMPASSIONE che significa patire insieme e condividere.
Infine, e non cado nella trappola del cosiddetto relativismo, è sempre necessario impegnarsi nella valutazione di quale verità o di quale menzogna sia opportuno adottare per consolidare la pace. Marisa Cossu.
” Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero”- Oscar Wilde
“Gli uomini sono sempre sinceri. Cambiano sincerità, ecco tutto”- Tristan Bernard
” Nulla è più complicato della sincerità”- Luigi Pirandello
” La peggior solitudine è essere privi di una amicizia vera”- Frances Bacon
Discorso complesso, non credo ci sia una risposta univoca. Io sono per la sincerità “quasi” ad ogni costo. La sincerità è bandita però quando si tratta di proteggere la propria vita, quella della propria famiglia, ecc. Lì, per quanto si sia cultori della verità, mentire è D’OBBLIGO.
Crudele dire la verità in extremis. A una donna 99enne in fin di vita morì il figlio d’infarto e, secondo me giustamente, non le fu detto. Ma secondo voi, se la donna fosse ancora vissuta a lungo, e avesse sofferto per le mancate visite del figlio, non sarebbe stato maggior dolore non dirle che era morto, e lasciarla languire nel pensiero di essere stata dimenticata e abbandonata? Passando ad altri casi, anche se si è tradito il partner, che senso ha confidarglielo in fin di vita? Per farlo morire accorato oltre che cornuto?
Per il resto la verità, la sincerità, sono quella meraviglia che ci obbliga a crescere, a maturare, e ci regala la libertà. La verità ci costringe ad affrontare la vita anziché sgattaiolare con la complicità della menzogna, ci libera da ogni servilismo mentale, ci fa vincere la paura, che una volta affrontata si ridimensiona, etc. etc. etc.
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Sono in sintonia con le tue osservazioni, ma la mia riflessione è di tipo psicopedagogico e filosofico. Credo anch’io nel bene della sincerità anche perché mi sono educata con l’ esperienza alla superiorità della franchezza. Ti ringrazio per il bel commento e spero di poter presto risponderti su un tuo apprezzatissimo post. Un abbraccio. Marisa.
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“…in primis la lealtà e sincerità verso se stessi…” ecco Marisa, questo credo sia il fulcro anche dell’educazione e dell’insegnamento (forse perché è ciò che i miei genitori hanno sempre fatto con me). se impariamo a non mentirci, sapremo scindere con onestà, anche se magari non riusciremo ad attuare la scelta giusta (perché magari i fatti ci dimostreranno che era meglio non esser sinceri oppure esserlo). bello il post ed anche le citazioni, in modo particolare, per me, il tuo “infine”.
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Grazie cara amica! La mia riflessione vuole solo porre domande anche ame stessa sui grandi temi, valori e disvalori che incontriamo sul nostro cammini. Un saluto affettuoso. Marisa
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di base noi trattiamo gli altri come trattiamo noi stessi;
questo trattamento di noi stessi può essere fluttuante, anche senza saperlo certe volte possiamo trattarci male, raramente ci trattiamo bene senza saperlo e poi ci sono le situazioni contingenti che ci chiedono di essere all’altezza applicando una adeguata strategia sottotraccia.
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Condivido e ti ringrazio per il commento. Un saluto . Marisa
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