C. David Friedrich (1774-1840), Viandante sul mare di nebbia
L’ uomo è sempre in viaggio
per giungere a se stesso,
per ritrovare l’ isola perduta
ultimo approdo in cui riposare,
rifugio degli affanni e di stanchezza
del cammino compiuto nella vita.
Ma che cos’ è il viaggio
se non questo bisogno di ritorno
per strade inesplorate, nei deserti
per onde, per mari, su navi senza vele
per raccogliere il vento;
e rubare l’ amore nelle case dei porti,
dormire sotto un cielo di stelle sempre nuove,
bagnarsi di pioggia e di parole
essere presi per incantamento
nell’ ombra dell’ oblio.
E subire l’ assedio di passioni
per capire che cosa provi il cuore
al di là del confine inesplorato.
… poi tornare,
eroi di un tempo dalle mille sfide,
con le mani ricolme di tesori
vissuti nel percorso della mente.
Bellissimi versi…
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Grazie,jalesh! Un abbraccio. Marisa
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Grazie e un caro saluto!
Buon fine settimana.
Marie
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