In un giorno d’ autunno come questo,
magico, dolce e mite,
imparai a calpestare
il tappeto di foglie già cadute
in un gioco di sfida e di rumore.
Lo stridore dell’ erba rinsecchita
a me pareva suono …
Sai, le foglie ingiallite, quel cielo,
quei colori, la dolcezza dell’ aria,
l’incantesimo della mia fanciullezza.
Ricordo le cinque pietre tonde
che raccoglievo al volo con la mano
seduta su una panca del giardino
e come le cercavo, più levigate,
sferiche, perfette;
(… quei pezzetti di vetro
che brillavano verdi sull’ argilla scura
arrossata da ali svolazzanti;
il cuscino di foglie su cui posavo il capo
per ascoltare il cuore della terra).
Prova ora a ripetere quei giochi
a cercare le cinque pietre tonde,
gli smeraldi di vetro, la tua fantasia.
Sei sempre tu; dentro di te le foglie
continuano a cadere dall’albero per gioco,
l’autunno si nasconde tra i colori
disegnati dal vento.
L’ autunno è un gioco nuovo,
non verrà mai l’inverno
e tu puoi ancora fingerti bambino.
bellissima ….
buona serata, Manu
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Grazie Manu e un saluto. Marisa
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Bellissima ed emozionante, complimenti Marisa!!
Buona serata e buon fine settimana.
Ciao, Pat
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Bellissima… e sono in un’età in cui si è più sensibili al rimpianto dell’infanzia! Credo di essere entrata nell’autunno della vita…
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Cara amica, io in quell’ autunno sono già da un pezzo, ma dentro di me si agita ancora la poesia ! Ogni stagione è bella di per sé…affrontiamo il tempo da vincitori! Un abbraccio. Marisa
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Abbiamo sempre la primavera in noi
Il Fanciullino, non invecchia mai
Molto bella
Un saluto affettuoso
Eloisa
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Grazie Eloisa, un abbraccio! Marisa
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