Si è levata la parola
dal mio centro pensoso
come acqua zampillante
al canto dell’ allodola;
ha tolto la tristezza,
ha lenito il dolore,
è salita dal buio dell’ anima
in un volo d’ uccello leggero
fremente e vago.
Dove andrà, dove poserà
le ali di malinconia,
dove guiderà il mio cuore
dubbioso e tremulo
avvolto in fasce di ricordi…
La parola è nata come luce
nel buio del silenzio,
dai pensieri della notte
dal pensiero del giorno
dal pensiero del tempo
che scorre per i secoli
e scava nel sentire
dell’ immenso universo.
E sarà pioggia, neve, vita, morte,
fiore, primo bacio d’ amore,
nostalgia dell’ ignoto
che abbraccia gli elementi
e sfugge ad uno spazio esiguo.
Dove riposerà la parola,
la libera emozione,
la tenera colomba dell’ aurora,
bianco astro di novilunio,
se non nel segno di un arcobaleno
dipinto nell’ azzurro
dalla furia del temporale.
Lasciatela così nella bellezza,
nella breve fuggevole illusione
dell’ armonico arco di colore.
©Marisa Cossu
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