Una riflessione in versi sulla poesia, sempre più inascoltato messaggio profetico, nella inaudita violenza dell’ uomo.
E venne il tempo dell’ Arca dei poeti:
non c’era posto per la poesia
nell’ imperante e tragica
guerra dell’ Ecumene;
l’ Arca si riempì di parole
nascoste nelle stive più scure,
dove nessuno le cercò,
dimenticati semi
tra gli altri, destinati al futuro.
Diluviò sulle pianure, sui monti,
sulle concave valli inondate,
grandi mari salati, e piovve
sulle sacrificate creature.
Le parole si immersero nel cuore
dei sopravvissuti custodi,
impauriti e silenti, chiamati al buio
dall’ inutilità del proprio esistere.
E divennero segrete ombre
prigioniere e assopite,
battute dal lavacro di pioggia,
nascoste e indifferenti
nell’ immane violenza universale.
Chi salverà quei semi dall’oblio,
dal sonno della mente!
Se solo apparisse
la promessa pace…
Se ci fosse qualcuno ad ascoltare,
a sentire il cuore dei poeti
chiusi ancora nell’ Arca
per la violenza esplosa
nell’ annunciata e folle
catastrofe dei mondi .
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