Archivi giornalieri: dicembre 12, 2014

Ansia e malessere sociale

Standard

10628223_949593955057101_8597351682644261914_n[1]

Scrivo alcune riflessioni sull’ ansia generata dal diffuso malessere sociale e mi chiedo quali siano le cause e i fattori di questa situazione emotiva che alberga ormai in vaste zone della società.

Prevalgono sentimenti di paura nell’ immaginare il futuro, di preoccupazione per il presente incerto e problematico, di disincanto per un mondo che si ritiene ormai perduto e in cui erano state fino ad ora riposte le nostre sia pur limitate certezze; si manifestano resistenze a passare dalle piccole e grandi sicurezze del passato al mondo attuale caratterizzato da molti rischi, dalla perdita dei valori tradizionali e dalla generalizzata percezione della precarietà in tutti i campi della vita.

La ” società liquida ” consente incontri fuggevoli e virtuali senza punti di riferimento certi e promuove una enorme quantità di informazioni, spesso contraddittorie, riversate attraverso tecnologie sempre più efficaci e raffinate, su una enorme massa di individui, nuovi Argonauti della comunicazione; qui imperano caste e poteri semi-occulti che esercitano la loro subliminale presenza sulle scelte e gli orientamenti degli individui e dei gruppi.

Di fronte a un lavoro che non c’ è, e che si è modificato con i mutamenti sociali; a un sistema formativo non al passo dei tempi e privo di collegamenti con la realtà  produttiva; ad una violenza ed intolleranza le cui ragioni poggiano sul malaffare e la corruzione, l’ individuo ripiega nella frustrazione e nel pessimismo e non sa come uscirne.

Enorme è la difficoltà ad entrare in un nuovo assetto culturale e sociale in assenza di fiducia e speranza nelle capacità proprie e delle classi dirigenti, che, peraltro, hanno dato pessima prova di sé per un tempo insopportabilmente lungo.

Siamo anche noi, in “un luogo di mezzo” in cui si accentuano il malessere e il disorientamento dell’ uomo chiamato ad esprimersi come individuo e come società: in questo cuneo l’ individuo cerca di diventare ” persona “, di farsi voce e suono per realizzarsi, malgrado tutto, come valore sussistente.