La mia bella figlia se n’è andata
per terre e per onde sulla nave d’ Oriente
e domani vedrà isole dai nomi mitici
dove mare e cielo disciolgono l’azzurro
sulle case assolate, sui terrapieni di gerani rossi.
Volano i tuoi capelli, neri e intrecciati,
indomabili in ciocche come te ribelli,
gli occhi accesi, le mani così simili alle mie;
la tua altera bellezza reca il segno
di un dolore antico, un’ illusione,
pensata e non vissuta, di un’attesa.
Vorrei dirti parole di una madre
consolatrice nel chiuso del suo amore
e mi fa male non esserne capace,
esserti accanto giusta, ad addolcire
la vita che ti assale in solitudine
e rivelarmi come tu mi vuoi.
© Marisa Cossu
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