Claude Monet, Marine,”Pourville”,1881
Entro nel mare stellato della sera
dove il giorno affonda nudi piedi di luce
nel curvilineo abbraccio del tramonto.
Trema un guizzo d’argento riflesso
sulla lontana linea dell’orizzonte
e già bussano le mani della luna,
con ali carezzevoli, sulla traccia del vento.
Mai il mio corpo lascerà le serene profondità
in un fluttuante manto di alghe marine,
dietro scie di navi, verso lidi di nostalgia;
non c’è più ritorno dal silenzio;
pescatore il mio cuore, delle cose perdute
nel perpetuo ripetersi del tempo.
© Marisa Cossu
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