Quando il mare avrà cantato
tutte le canzoni e le conchiglie
non avranno più voce;
quando gli uccelli avranno smesso
di attraversare l’orizzonte
nella dorata vastità del tramonto;
quando sulla terra gli alberi
avranno perso le foglie
al soffio del vento
ed io sarò l’ultima, tremante,
pronta a volare nel mormorio
di quelle appena ammucchiate
in un vortice d’aria dimenticato;
…E sarà la notte.
Allora l’infinito aprirà le braccia,
mi stringerà a sé, cosa tra cose,
lamento e gioia di un attimo di verità.
E tu dove sarai, in quale gioia
o dolore dovrò cercare la tua forma
perché la tua bellezza ancora riempia
il vuoto scavato dalla notte.
© Marisa Cossu
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