![image[1]](https://marisacossu.files.wordpress.com/2016/04/image1.jpg?w=300&h=169)
Paul Gaugoin, Autoritratto, 1893
Non l’inferno m’angustia,
nell’esistenza tenace si annida;
non il buio di mondi sconosciuti,
né il peso di un’eterna notte di pece;
ma che si resti sospesi in un vuoto
e non ci sia mai vera certezza,
che mai si possa conoscere
un barlume di umanità.
Temo che la superbia non possa mai
chiarire il nulla della vita,
che essa sia un vuoto pieno di vuoto
dove pendono tracce, punti e linee,
segni confusi tra l’esistente e l’eterno.
E la luna ci guarda, spegne le cose
senza vederle e continua a splendere
sull’immensa tragedia del male,
sulle desertificate città dell’uomo
dove le croci hanno deposto il carico
di dolore e perso anche i chiodi,
e restano in legni ammucchiati
nell’inutile silenzio dei vivi.
Temo, non ci sia l’uomo dove io cerco
ma una traccia sperduta e spenta
strisciante ai piedi dell’infinito
e, temo, che lentamente con essa
mi stia spegnendo anch’io.
©Marisa Cossu
" Vola alta parola" 
Davvero bella… Sembra trasmettere negatività, ma a me è arrivato desiderio di trasparenza, e condivisione. Sono dimensioni dell’animo che credo appartengano a molti, e che in posti come questo abbiano la loro giusta casa. Grazie
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Mancanza, incompiutezza, domande senza risposta. Assenza dell’uomo inteso come umanità. Non vuol essere un messaggio, ma un’analisi interiore. Grazie.
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Bellissima Marisa. Piena di patos e nostalgia ❤
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Grazie e un affettuoso saluto.
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Bellissima questa tua poesia. Sai mettere molto bene in risalto lo smarrimento di fronte ad un’ umanità vuota e ”disumana”. Ti abbraccio con i miei sinceri complimenti. Isabella
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Un abbraccio anche a te, cara Isabella.
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Ciao Marisa cara. Buonanotte.
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temo che molti condividano , cum laetitia respondit : ha da passà a nuttata!
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Spero che l’uomo non perda del tutto la capacità di cogliere i propri limiti. Un caro saluto.
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molto bella, Marisa. Complimenti
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Grazie e un caro saluto.
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molto intensa è questo TEMO… temere quello che non si conosce come la morte o quello che ne resta in effetti è un non temere. Ma temere il presente con tutto quello che ne consegue sul futuro, quello sì che dà dei grossi pensieri.
Sereno pomeriggio
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Temo che l’ “umanità” si affievolisca sempre di più e che l’uomo perda le caratteristiche di compassione, partecipazione e creazione proprie della sua presenza sulla terra. Grazie e un affettuoso saluto
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Lo temo anch’io
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Nel dubbio e nel vuoto…l’incertezza della nostra stessa esistenza…a volte ai margini della Vita…tra le macerie del Tempo…soffocata tra le pieghe dell’Incosapevolezza…poesia molto bella, grazie per la condivisione.
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Buona giornata e grazie per il commento☺
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L’ha ribloggato su marisablog.
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