… me lo ricorda WordPress con puntuale precisione.
Nel frattempo seicentodieci amici hanno avuto la pazienza e la generosità di seguirmi nell’avventura della scrittura e della poesia.
Non posso che essere grata a tutti gli amici che ho imparato a conoscere in questi anni di piacevole e complice lavoro.
L’appuntamento con la loro umanità, con i loro interessi letterari, sociali, musicali ed artistici, è per me divenuto importante, quasi un altro occhio sul mondo, sulla realtà e sulla bellezza, un altro modo più vasto e multiculturale per conoscere le diversità ed apprezzarne il compito formativo.
Il poeta e lo scrittore , infatti, non sono e non devono essere estranei agli enormi problemi della società contemporanea, ai molteplici aspetti in cui si evolvono le grandi sfide di civilizzazione e di identità, nè alla cultura umana intesa come fattore “umanizzante” le cui basi poggiano sulla semplice classicità che ciascuno ha imparato a scoprire strada facendo e a far rivivere con linguaggi e tecniche diversi.
Anche in questo modo di comunicare, che taluni definiscono “superficiale”, si apre la possibilità di creare, di “navigare” su autostrade immateriali che molti non conosceranno mai, di guardare all’uomo non soltanto nostro vicino, ma all’uomo del mondo, all’uomo dei mille linguaggi e delle infinite possibilità d’incontro.
Marisa Cossu
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