Archivio mensile:giugno 2016

Ascolta il mare

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Ogni conchiglia ha la sua storia … una voce che canta l’immenso, l’infinito.

 

Ascolta il mare:

nella vuota conchiglia

abbandonata sulla sabbia

all’infinito ripete il suo verso

di assoluta eternità,

tu ne sei parte.

Come il tempo ti annulli

nell’evanescente soffio

di insostenibile musica

e non esisti,

non appartieni a nessuno,

rimani muto

nel fluido frangersi dell’onda

nel ritorno della vita;

non sei né tempo, né nulla

e solo il suono del vento

ti attraversa;

colma d’impalpabile senso

la leggerezza dell’oggi,

la fossile memoria,

dell’ accaduto.

Marisa Cossu

PREMIO DARDOS

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Ricevo questo bellissimo premio di amicizia e di stima da Antonio Falcone, che ringrazio con grande simpatia, del Blog Sunset Boulevard   

https://suonalancorasam.wordpress.com

Il Premio Dardos venne assegnato per la prima volta nel 2008 dallo scrittore spagnolo Alberto Zambade a 15 Blog selezionati. Da allora questo premio si sta  diffondendo in tutto il mondo e rappresenta un riconoscimento ad ogni Blog per il proprio impegno a trasmettere valori culturali, etici, letterari e personali.

Regole:

-mostrare l’immagine del premio

-ringraziare chi ti ha nominato

-nominare 15 bloggers

-avvisarli

Nomino

-noncerosasenzaspine

https://noncerosasenzaspine.wordpress.com

-Memoria di una Geisha

https://eueufemia.wordpress.com

-Tavolozza di vita

https://poetyca.wordpress.com

-Tiferett

https://tiferett.wordpress.com

-Life

https://ninapistolina.wordpress.com

-Tratti e spunti

https://marcoguzzini.wordpress.com

-Quaderno di Poesie

https://quadernodipoesie.wordpress.com

-Vietato calpestare i sogni

https://poesilandia.wuordpress.com

-Poesie Stralciate

https://poesiestralciate.wordpress.com

-Izabella Teresa Kostka

https://izabellateresakostkapoesie.wordpress.com

 

Un saluto affettuoso a tutti gli amici del mio Blog,

Marisa

Il filo d’erba

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Dalla fessura aperta tra le zolle

esile filo d’erba, cercando il sole

tra le pietre appari del durevole

tempo di neve e gelo

e nasci unico e solo dalla terra.

Si tinge il campo della forza verde

che fuori ti sospinge

perché tu spieghi il senso della vita

e della tua prigione,

del ritorno del tempo nel suo flusso

di morte e vita senza una ragione.

 

L’apparente mistero ora m’inquieta

quando nell’erba leggo l’io profondo

della città deserta del dolore

filo verde d’attesa

nuova speme da compiere vivendo

nella vasta ferita dove il tempo

pesa la sua misura di fatica

appare eterno e come stella muore.

Marisa Cossu

Premio letterario “Tra le parole e l’infinito”

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tra-parole-infinito[1] Mi è stato conferito il premio di narrativa “Tra le parole e l’infinito”  per il mio saggio “POESIA OGGI” Premio Della Critica.  Ritirerò il premio a Napoli il prossimo 25 giugno.  Felice, ve ne rendo partecipi.

Con affetto

Marisa Cossu

MUSICA

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Kandinsky e la musica

Aprimi l’anima.

Rubami il piccolo assoluto io

che l’infinito trascina tremante

nella percezione della bellezza.

Posami in una fresca cascata,

nel fragore dell’uragano e dammi pace

nel diradarsi di fragili nuvole bianche.

Confondimi alla sonorità della terra

nel pacificato spartito della melodia,

al musicale dialogo che s’acqueta

dopo aver pianto nel respiro del vento.

Prendi  la mia poesia che con te vive;

Nel finito universo senza eco

 siano fresche note le parole,

la tua voce immortale. Ti ascolto

…e mi si ferma il cuore.

Marisa Cossu

Poeti

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Stormi migranti ( imm. dal web)

Si può cadere talvolta in un vasto silenzio,

in un cupo incanto di solitudine

dove vivere è finzione e il malessere avvolge i sensi.

Qui i fiumi risalgono impervi declivi,

gli alberi sono liquide ombre sospese,

nulla è come sembra.

La stanchezza del vivere ti prende,

ti assale la vita,

ti ruba pensieri e parole e non sai più chi sei,

se ci sia un luogo della tua anima per riposare

in te stesso, nascondervi fili di poesia.

Io sono un uccello impigliato alla croce di un campanile,

il grido strozzato trascorso nel labirinto dell’essere

di una debole realtà imprigionata;

sono un’ombra di fumo fremente, la forza di un libero volo…

E voi amici, stormi migranti dall’unisono canto,

partite dalle spiagge d’Oriente

e siate qui al tramonto per il compianto

quando un estremo battito d’ala,

dirà che muore uno di voi,

un solitario poeta e, in alcun modo,

sarete capaci di salvarlo.

Marisa Cossu

INDIFFERENZA

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Io ed EGO

L’indifferenza è il veleno del nostro tempo egotico, l’inquinamento globale della coscienza, l’inferno soggettivo e sociale in cui l’individuo elide l’altro da sé ripiegando su se stesso e sui propri esclusivi bisogni.

A rendere possibile questo innaturale comportamento umano, a portare l’uomo fuori dalla sua naturale predisposizione alla socialità, molti fattori storici, politici, economici e tecnologici , sono intervenuti in modo quasi incontrovertibile, modificando la percezione stessa delle relazioni interpersonali e la consapevolezza di essere,sebbene diversi, parti dello stesso universo, dita della stessa mano.

L’indifferenza è assenza di emozioni e sentimenti, chiusura nel malessere personale e sociale che divora ogni slancio vitale e cancella le forme più aperte di comunicazione.

È distacco intellettuale e affettivo dall’umanità propria e dall’umanità  contemporanea, ma anche indisponibilità a guardare in volto il dolore, il male riflesso nello specchio dei propri occhi.

Una fuga nel vuoto della consapevolezza…deprivazione.

Ed ecco che l’uccello nero dell’ansia entra nella nostra testa, si nutre del nostro tempo, ci toglie il canto e il respiro, senza che nessuno spieghi come uscirne, che cosa fare, come si amo potuti giungere fin qui.

Marisa Cossu