
(Guttuso)
Infine consuma i pensieri
la notte
ed essi diventano schiuma
di sogni perduti, di rotte
smarrite, di piuma
soffiata lontano dal vento
che sale,
spartito di un tenue lamento
ruggente nel tempo ancestrale
che il sonno riesuma.
In stanze segrete del cuore,
notturno rifugio dal male,
l’immemore conta dell’ore
s’inoltra sul filo fatale
e simile a morte dormiente
la notte in un algido telo
mi stringe nel tempo di un niente,
di un velo.
Marisa Cossu
L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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mi mancava leggere una tua poesia. Ben tornata.
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