“ALLA VOLTA DI LEUCADE” Blog di Nazario Pardini

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NAZARIO PARDINI LEGGE: “POESIE” DI MARISA COSSU

 

 10.- Roma 2016 (8)
Marisa Cossu, collaboratrice di Lèucade

“Una poesia morbida, contaminante, di eufonica intensità meditativa, dove l’animo, affidato ad una alternanza di endecasillabi e settenari, si diluisce in una fluidità narrativa di urgente resa poetica. Abbrivi emotivi, mediazioni esistenziali, scosse sinestetico-allusive, figure di redditizia metaforicità, vertigini di panica immersione, tutto contribuisce a rendere questa poesia estremamente umana, marcata dal supporto di una verbalità che va oltre gli schemi della semplice morfosintassi: una grammatica poetica in note di sinfonia wagneriana. Fenollosa Ernest Francisco afferma che “La poesia è l’arte del tempo”; mentre Alfredo Panzini  definsce i poeti “simili al faro del mare”. Perché iniziare con queste citazioni? È presto detto: sembra proprio che il “dum loquimur…” segni una tappa importante nel diacronico sviluppo delle emozioni della Cossu.

Dove va la vita

mentre di sabbia e pioggia ricoperti,

chiediamo in elemosina una luce

che ci consoli e ci ridoni amore.

Il tempo scorre, e il più delle volte fagocita la parte più importante del nostro vissuto: nascono interrogativi inquietanti che riguardano il nostro rapporto colla clessidra, col memoriale, con thanatos, eros, con tutte quelle questioni che ci poniamo e che sono alla base della nostra inquietudine esistenziale. D’altronde l’uomo è un  piccolo tassello fra il rien e il tout, e soffre della sua precarietà, del fatto di vivere coi piedi a terra e con l’animo vòlto all’azzurro. Una dualità insormontabile data la cecità del nostro esistere; un azzardo senza esiti data la vastità che ci circonda. Pensare il tutto non rientra nelle nostre possibilità. Da qui lo slancio della Poetessa verso vette che la sottraggano alle  precarietà del quotidiano: il Bello, la spiritualità che vinca la materia,  il sogno, l’amore, pur cosciente, Ella, della futilità del qui e del quando:

il  distinguersi nel comune fato,

è illusione evocata,

è misura dei nostri passi incerti

nell’infinita logica del tempo.

Sì, riconosce, la Nostra, la misura dei nostri passi incerti, questo stato nell’infinita logica del tempo. Ma con ciò, pur partendo dalle cose più umili, non rinuncia a quel sentimento umanamente umano, insito nella natura di noi esseri viventi: quello di sorpassare il nostro stato di navigatori senza bussola; farsi Ulisse in cerca di un faro che illumini l’imbocco del porto; in cerca di un’Itaca che ci attende ai confini di un mare immenso e pieno di scogli e di trabucchi. Ed è per questo che la citazioni di Panzini  bene si confà alla ricerca ontologica della Nostra. Il faro del mare. Quella piccola striscia di luce che illumina una infinitesima parte dell’Oceano. Quale simbolo può essere più vicino alla natura dell’uomo; di un essere che allunga lo sguardo oltre i limiti di quella luce, perché è nato per il tutto, per la pluralità dell’universo, per raggiungerlo attraverso la navigazione odisseica di quei gorghi che lo dividono dalla luce; da un sempre da cui forze è nato il suo esistere e verso il quale ambisce tornare per il suo completamento.

Così m’illudo che sia vita questa

che ruba il senno e muto lo riduce,

 stanco e distorto, che nel vuoto resta

 disilluso e sfinito, senza luce.

Forse appigliandoci ad un memoriale che il tempo ha passato dal suo vaglio, rendendolo degno di esistere, significa dare più consistenza alla vita; significa riportare a galla quella parte di noi che l’ingordigia dell’oblio  aggredisce ogni minuto, ogni ora, ogni giorno:

Mentre viviamo già si è consumata

 la fiamma del pensier tanto cercata.

E non è detto che sperdendosi nel Bello, in quella spiritualità che tanto sa di vita ultra, non valga a distrarci dal nostro enigmatico e misterioso destino di mortali.

Non fu solo bellezza a entrarmi dentro

ma l’incontrarti in quella valle amena,

vederti all’improvviso,

mentre salivo il monte della vita.

Come non è detto che la coscienza dell’esistere, il rammarico per la brevità di una vicenda, non siano segni di un forte attaccamento alla stessa; d’altronde questa è la nostra storia: la storia che ciascuno conclude senza gloria; quella che fu bella e che il tempo cancella con un soffio; e del cui cammino  alla sera si approssima il confine “tra terra, cielo ed argentee marine”:

Ciascuno la sua storia

conclude nel silenzio, senza gloria:

 

ai vivi il commentare

con discorsi banali e frasi amare

 

la vita che fu bella

e che vien tolta; il tempo ne cancella

 

con un soffio il cammino

e, al calar della sera, più vicino

 

si approssima il confine

tra terra, cielo ed argentee marine”.

NAZARIO PARDINI

Informazioni su Marisa Cossu

Curriculum Marisa Cossu, insegnante psicopedagogista, vive a Taranto dove si dedica alla scrittura e ad attività socio-culturali. Ha dato voce alle sue passioni artistiche, da sempre presenti nella vita e nell’insegnamento, raccogliendo le opere elaborate nel tempo in raccolte organiche e rinnovando la produzione scritta in versi e prosa. Si occupa in particolare di poesia e saggistica. Nel corso della vita professionale ha contribuito alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti in qualità di relatrice ed animatrice dei gruppi di lavoro promossi dalla Uniba Aldo Moro in accordo con gli Ispettori Tecnici e le Scuole, diffondendo numerosi atti a contenuto disciplinare. Collaboratrice del Prof. Nazario Pardini nel Blog letterario “Alla volta di Lèucade”, vi ha pubblicato alcune opere di poesia e saggistica. Alcune sue poesie, con nota critica di M. R. Teni Mello, vengono pubblicate periodicamente dalla Rivista Letteraria “Cultura Oltre”. Sulla Rivista letteraria “Muse” sono apparse alcune opere con nota critica di Teresa Laterza. Alcuni saggi brevi sono apparsi sulla rivista letteraria “Euterpe” di Lorenzo Spurio e su Oceano News , il magazine-news periodico dell’Oceano nell’Anima di informazione culturale,artistica e sociale di Massimo Massa. Negli ultimi anni l’autrice Marisa Cossu è stata impegnata nei progetti formativi d’Istituto “Amico libro”, “Per un progetto di poesia” e “Tarentum legge”, nell’ambito della diffusione e della sensibilizzazione alla cultura letteraria e alla poesia, in collaborazione con varie Associazioni Culturali e i Licei Aristosseno, Archita e Ferraris di Taranto. Bibliografia: - Raccolta poetica “La vita bella, pensieri e parole” BookSprint Edizioni - Silloge “Sentire”, Marisa Cossu 52, Ed. Pagine Roma - Silloge “Prospettive”, Marisa Cossu 27, Ed. Pagine Roma con audiolibro - Silloge Poetica “Vola la parola” in “Soufle”, Aletti Editore - Raccolta poetica “La carezza delle parole” TraccePerLaMeta Edizioni - Raccolta poetica “Attraverso pareti di pietra” SBC Akea Edizioni - Silloge “Trasparenti pareti” Vitale Editore (premio pubblicazione gratuita, al concorso “Una poesia per Scampia” con la poesia “Madre”) - Raccolta poetica “Di ombra e di Luce” Blu di Prussia Editrice Marisa Cossu ha meritato tantissimi importanti riconoscimenti letterari sia per i suoi libri editi che per i suoi elaborati in poesia, narrativa e saggistica. Ve ne è testimonianza nelle numerose Antologie dei premi letterari ricevuti, classificandosi sempre ai primi posti. Si elencano alcuni premi: 1° Classificato e Premi Speciali - Premio Città di Taranto Le Muse Project 2016 per il libro “La carezza delle parole”. - Surrentum Ars Scrivendi 2016 per il libro”La carezza delle parole” - Concorso Letterario Mauriziano 2016 per il racconto “La palude degli uccelli” - Contest Letterario Oubliette Magazine 2016 per la poesia “Vita” - Contest “La Luna e il Drago Caffè letterario” 2017 per DRABBLE “Le parole sono stanche” - Concorso “Una poesia per … Scampia” 2017 Premio Speciale della Presidenza per la poesia “Madre” e pubblicazione gratuita della Silloge di 15 poesie “Trasparenti pareti”, Vitale Edizioni - Premio Letterario “Gocce di Memoria” 2017 per la poesia “Il ritorno a casa” e Premio Speciale della Giuria per la poesia “Memoria persa” - Premio Europeo Clemente Rebora 2017 per la poesia “Il mondo cade”. - Concorso Ulmeta Città di Ormea 2018 per la poesia “All’amore eterno” - Concorso Nazionale Città di Grottaglie 2018 Premio Speciale della Giuria per la poesia “Città di fumo” - Concorso “Pelasgo 968” Città di Grottammare 2018 Premio Speciale della metrica (Premio IPLAC) per la poesia “Mentre parliamo” - Surrentum Ars Scrivendi 2018 per la poesia “Condizione” - Premio Nazionale di Poesia “Ascoltando la voce del mare, Isola d’Elba 2018” per la poesia inedita “All’Elba” - Premio Internazionale Thesaurus La Brunella 2018 Premio della critica per le poesie “Icaro”, “Condizione”, “Aspetterai” - Premio IL SUBLIME – (GOLFO DEI POETI) – 2018 Sez. D – Premio Speciale della Giuria per la poesia “Mare autunnale” 2° Classificato - Premio Letterario “Tra le parole e l’infinito” 2015 Sezione Autori affermati per la poesia “Sento che un giorno” - Premio Città di Varallo 2016 OTMA/2 per il libro “La carezza delle parole” - Premio Internazionale Mecenate “Voci nel Deserto” 2017 per la poesia “Futuro” - Concorso In Vita VJ del libro 2015 per la Silloge “Il tempo e la parola” - Concorso TraccePerLaMetaEdizioni “Antonia Pozzi” per il racconto “I boschi di Temuco” - Premio Sylvia Plath e Amelia Rosselli 2017 per la poesia “E così passa il tempo” - Concorso Nazionale Città di Grottaglie 2018 per il racconto “La palude degli uccelli” - Premio “De Finibus Terrae 2018” per il Saggio Letterario “Per un progetto di nuova poesia” - Premio Nazionale Mimesis 2018 per la poesia edita “A Saffo” - Concorso Nazionale di “Poesia nel Borgo” 2018 per la poesia “Ciò che non siamo, ciò che no vogliamo” - Premio Internazionale di Poesia Charles Baudelaire 2018 per la poesia “Il terrazzo” 3° Classificato - Premio Nazionale AlberoAndronico VIII Edizione 2015 per la poesia “Aritmia” - Concorso Taranto “Ispirare la fantasia” I Edizione 2015 per la poesia “Taranto la mia città” - Concorso Nazionale Città di Grottaglie 2018 per la poesia “Conosco solo il mare” - Premio Letterario Internazionale LA LUNA E IL DRAGO 2018 per la poesia “All’Elba” Menzioni Speciali di Merito - Concorso Mimesis 2018 per la poesia in metrica “I Tarocchi e la povertà” - Concorso Letterario Città di Cologna Spiaggia 2018 per la poesia in metrica “Condizione”premio IPLAC.

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