Catullo, Carme 3
Piange la mia fanciulla per la sorte
del passero che amava più che luce
degli occhi suoi di perla, ma la morte
a lei l’ha tolto e al buio lo conduce;
e più non torna a saltellare intorno
né si posa sul grembo conosciuto,
accarezzato e pago di quel giorno
di tenerezza pieno, ora perduto.
Con la mia Lesbia piangano gli amanti
e Venere e Cupido abbiano cuore:
sono arrossati gli occhi suoi sognanti
e mai potrà tornarvi lo splendore.
Tenebre maledette, divorate
le cose belle e a Lesbia non pensate.
Marisa Cossu
sublime!
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Grazie Daniela. Il grande Catullo colpisce ancora.
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pur se riletto molte volte la delicatezza di ogni suo canto d’amore continua a coinvolgerci .Buon fine settimana Marisa
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che meraviglia! Adoro Catullo
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Stupenda.
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ricordi di gioventù. Felice serata
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Esercitazione! Catullo come sonetto. Difficilissimo.
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ma è riuscita benissimo
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