Gemmano rampicanti gelsomini
sul terrazzo del sole;
ma come piove! Va nell’aria greve
la canzone del vento
e la pioggia la fila,
con le sottili dita, tra le sàrtie
degli alberi maestri
allineati a riva.
È zigano lamento
la rauca sinfonia del Maestrale,
un sapore di sale
disteso sulla pelle, il sentimento
del bel tempo perduto.
Ieri hai potato i rami e già rivive
il nucleo verdeggiante e delicato
delle tenere spore
e l’acqua le disseta:
scorre la linfa nelle bocche nuove;
ma come piove! Fuori c’è tempesta,
dentro la stanza è il mare,
un luccichio che resta
sulle pareti come ondoso quadro;
intanto scava il ritmo delle gocce
nel mio cuore abbagliato,
e mi allontano, chiudo la finestra,
ti cerco ancora dopo aver sognato.
Se tu ci fossi, amore,
ti chiederei perché tagli quei rami,
perché sorridi quando grida il mare,
quale ossimoro strano
sul terrazzo del sole ti commuove.
Marisa Cossu
" Vola alta parola" 
L’ha ribloggato su marisablog.
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Stupenda 😍
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Grazie Sara. Un caro saluto.
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Mamma mia !!! E’ sempre una meraviglia leggerti cara Marisa. Grande, grande. Baci. Isabella
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Grazie Isabella. Sempre affettuosa e gentile.
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sembra di vedere il terrazzo e di sentire il maestrale.
Veramente stupenda è la poesia.
Una serena serata
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Grazie di cuore.
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“intanto scava il ritmo delle gocce
nel mio cuore abbagliato,
e mi allontano, chiudo la finestra,
ti cerco ancora dopo aver sognato.”
fantastici questi versi
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Grazie. Sono contenta di aver incontrato la tua sensibilità. È così difficile in poesia!
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