Sonetto
ABAB ABAB CDE EDC
Con quale forza ti costringe il male
che sugge il sangue, avvelena e mai tace
ferma il moto dell’anima vitale
ed imprigiona dove non c’è pace.
L’inferno brucia e l’alto grido sale
dal balbettio dell’ essere incapace
di liberare dalla pece l’ale
avvinte da un malessere tenace.
E mi ribello al male che ti afferra,
sento la colpa invadermi le vene
e temo di lasciarti perso e solo
dove per te e per altri non c’è volo,
in un distratto mondo tra le pene
del disperso non luogo della terra.
Marisa Cossu
applausi sonori mia cara Marisa!
"Mi piace""Mi piace"
Grazie del gradimento.
"Mi piace""Mi piace"
la metrica c’è ma solo la cadenza o almeno io non l’ho percepita. Tralasciando gli effetti sonori, direi che è una bellissima poesia.
"Mi piace""Mi piace"
È un sonetto con termini contemporanei ma la struttura e gli accenti sono canonici. Ti ringrazio per il gradimento.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Nessun dubbio che la struttura sia quella canonica. Quello che non sono riuscito a captare – ma di certo è colpa mia – è la cadenza musicale di questo tipo di poesia.
"Mi piace""Mi piace"
Il sonetto petrarchesco oggi è reso con il linguaggio dei nostri tempi. Non si contrappone al verso libero di tipo leopardiano. Sono cose diverse, esperienze che affinano la versificazione e che i poeti dovrebbero conoscere sia in quanto tradizione letteraria, sia in quanto non esiste saggia innovazione che non raccolga gli esiti del passato. Grazie mille e un caro saluto.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Si tratta di endecasillabi in rima alternata a volte baciata. due quartine e due terzine irrelate tra loro. la metrica è croce e delizia. a me piace studiarla e applicarla.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Se conti gli accenti, vedi che essi cadono sempre sulla 4^- 6^( a volte anche 8^ ) E 10^ SILLABA. Da qui la musicalità.
"Mi piace"Piace a 1 persona