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” LA STRISCIA”

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” LA STRISCIA”

10628304_1457235424551619_2410409448184792986_n[3]( Domenico Campagna, La striscia ,opera polimaterica su tavola)

Il noto e valente pittore Domenico Campagna, vive ed opera a Taranto essendo nato ad Adelfia, in provincia di Bari , nel 1950. Nel suo lungo ed articolato percorso artistico, ha espresso la sua creatività sia nella pittura figurativa che in quella astratta, approdando all’ arte concettuale.

Famoso per i suoi ” falsi d’ autore”, è molto apprezzato in Italia e all’ estero per il talento coloristico e per la finezza perfetta dei suoi dipinti.  Possiede in Taranto, nel luogo di lavoro, una galleria di oltre 500 dipinti meravigliosi.

Nell’opera  polimaterica qui presentata, ha utilizzato  diversi materiali quali il legno, l’ argilla espansa e colori capaci di materializzare le immagini mentali di quel luogo di guerra, la Striscia di GAZA , denunciando lo spargimento del  sangue dei popoli coinvolti.

Marisa Cossu

INCOMUNICABILITA’

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CON-TOUCH ( Premio internazionale di pittura ” Guglielmo II “, Città di Monreale, conferito all’artista” per la sua rilevanza stilistica”.)

(Barbara Missana, oil on canvas, 2010)

http://www.barbaramissana.it

barbara.missana.arte@gmail.com

Contatto è solo lo sfiorarsi di diversi mondi in un breve , intenso ma inconsapevole incontro che accende nell’ osservatore il dubbio sull’ epilogo narrativo.

La narrazione estetica muove dalle  quattro individualità raffigurate nel dipinto e, forse non prevede alcuna loro compenetrazione, se non quella pittorica del pensiero che nell’ autrice prende forma, colore, spazio.

Ciascuna figura occupa il suo cielo, lo spazio-tempo in cui è stata relegata dall’ artista la possibilità comunicativa. Si osserva l’ approccio piscologico alla solitudine, al male del vivere reale e virtuale.

Le figure e la loro gestualità enigmatica si collocano in zone divise e insuperabili; forse è opportuno incontrarsi solo per un attimo, per non soffrire poi del distacco, delle assenze, dei silenzi che dissolvono l’ empatia e la comunicazione; forse è più idoneo il gesto di rifiuto e di difesa delle mani e dei corpi accovacciati verso un incontro faticoso e impudico, perché  queste realtà figurative e simboliche non saranno mai connesse.

Nessuno sa, lo ha deciso preventivamente l’ autrice, dove mai, e se, si svolgerà nel tempo e nello spazio emotivo un incontro di parola e di gesto.  All’ osservatore resta la necessità di cercare dentro di sé le risposte ai dubbi suscitati dall’ artista, perché il dipinto non  esaurisca la sua funzione nella bellezza delle forme corporee o del colore, ma prosegua in un atteggiamento interiore di apertura consapevole, ispirata e profonda. Marisa Cossu

Barbara Missana, giovanissima pittrice, scrittice e studiosa dei processi mentali tra arte e cervello, si è laureata in Storia dell’ Arte, facoltà di lettere e filosofia, presso l’ Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, con il massimo dei voti , il “bacio” accademico e la particolare menzione della commissione per il brillante curriculum studiorum.  E’ autrice del libro” La neuroestetica e Kandisky” , Sentieri Meridiani Edizioni ; è inoltre scrittrice e autrice per la rivista on line ” State of mind”. Ha già al suo attivo alcune personali e la partecipazione a mostre in Italia e all’ estero.

La donna della colomba

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La donna della colomba

Marisa Cossu, La donna della colomba, 2000

La donna del dipinto è chiusa nella sua prigione mentale.

Stringe a sé una bianca colomba che vorrebbe volare oltre i confini della tela su cui si svolge la sua vita apparentemente accettata; resta però immobile tra le mani della sua custode dal volto impenetrabile.

La donna, sia pure in un gesto d’ amore, o di possesso, la trattiene nel teatro approntato dal pittore: una finestra cui si affacciano i fiori bianchi della magnolia, una rossa quinta sotto un cielo finto, una lieve tenda che lascia intravedere un azzurro sconosciuto.

La donna vive in quel limite di conoscenza e di passione e accetta il  ruolo di protagonista assegnatole dalla mente del pittore.

La sofferenza non è visibile sul volto della donna, ma occupa lo spazio dell’ intero quadro. Il mondo è rimasto fuori senza scampo, la libertà è nel sogno.