Forse verrà di notte al capezzale
la tua sempre fuggevole presenza,
come solevi quando ero bambina
e la luce spegnevi scomparendo
dietro la porta scura della stanza.
E finalmente prenderai la mano
a te protesa nel tremito nascente
dalla mia stanza vuota, dal luogo
del distacco, un mesto addio
che chiuderà la porta.
E non avrò potuto come allora,
dirti che t’ amo e che mi sento sola.
Marisa Cossu
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