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Questo libro

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Questo libro, la mia vita,

queste pagine di carta ingiallita,

non lo vedrà nessuno,

e nessuno leggerà nell’inchiostro

la pena della mia mano.

Sto lasciando al nulla

i versi che mi bruciano l’anima,

i pensieri della  notte d’autunno

che alita il maestrale

sulla lucerna tremolante.

Questo foglio pieno d’ombra,

la mia storia superata,

divisa in pagine numerate,

in paragrafi definiti;

il mio ordine senza ragione

andrà come le foglie

in un rigagnolo di pioggia

per versarsi nel mare

dove tutto scorre per il suo verso

e ritorna sempre

come nebbia evanescente.

Marisa Cossu

 

LIBRO

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Auguste Renoir, Donna che legge, 1874-1876

Auguste Renoir, Donna che legge, 1874-1876

I libri sono fragili città di carta

addormentate in antiche archeologie,

frammenti di memoria  allineati in teche

dove i poeti espiano la propria diversità

e guardano da torri elevate l’uomo

assorto nell’eroico compimento della vita.

Eppure bussano alle porte le mani

di coloro che chiedono di essere visti

alla luce di una fiamma di risveglio.

Alle alte mura di pensieri e parole

incateno il mio cuore con fili di poesia

e, se nessuno mi vede, apro il mio libro

esco a respirare l’ombra delle storie

che agitano bandiere di nostalgia

nelle umide pagine della mia interiorità,

nel fruscio dei fogli appena sfiorati

dal vento freddo, padrone della notte.

 

Entrerò nella notte

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Entrerò nella notte  dove giace

la pallida memoria,

delle cose perdute

sospinte in un angolo

di strada da un vortice

stellato, in cui lieve vola

quel che resta del giorno,

foglie e rifiuti bagnati di luna,

 parole senza peso,

 pensieri persi in un autobus vuoto.

Entrerò sola a rubare l’amore,

l’impossibile sogno disvelato

quando brucia la stupita emozione

che si scioglie nel ritorno del giorno,

al più chiaro apparire della luce.

© Marisa Cossu