La corsa
(sonetto shakespeariano)
Conta le stelle l’uomo in un sospiro:
qualcuna si è dispersa in un altrove;
a mille a mille, in curvilineo giro,
vanno verso la forza che le muove.
Si manifesta in tremule fiammelle
la via di tutto ciò che intorno esiste
per navigare verso ignote stelle
che da nessuno sono state viste.
È destino inspiegabile l’ardire
della suprema corsa che s’arresta
in uno spazio oscuro, per scoprire
dove il seme mortale alfin s’innesta.
Eppure quell’ azzardo mai finisce,
ma delle stelle l’uomo si stupisce.
Marisa Cossu
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