
R. Guttuso, Mimise che dorme, 1941
Il silenzio genera l’invisibile.
I pensieri prendono forma,
le cose respirano, si animano,
sussurrano il proprio nome,
emergono dall’ombra
e, come stelle fisse,
splendono di luce propria.
Volano nella stanza
le lievi sostanze mai viste,
entrano nel vasto abisso dell’io,
vivono, si nutrono di solitudine
prima che il segno diventi parola,
la parola che scrivo, che sento,
l’unica traccia d’amore.
Marisa Cossu
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