Oh, miele amato, suono che consola,
nei granelli di sabbia ti nascondi,
ai fili d’erba nuova ti confondi
e ti riveli solo se cercata.
Tu, dolce canto sei nuova parola
nell’interiore spazio dove effondi
la tua bellezza da lontani mondi;
forse utopia, illusione destinata
ad un estraneo nulla, ma salvata
chimera da chi t’ama, da chi vede
nell’ombra l’infinito, e forte chiede
che dalle Muse tu venga baciata.
Solo l’amore muove in alto il canto,
la sua carezza poi addolcisce il pianto.
Marisa Cossu
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