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Canzone
A sera sale il vento sopra il mare
e soffia la sua musica di sale
sulle distese rive fino ai monti
dove sbiadisce il viola sul confine
e muore il giorno in un lento declino
che della vita recita la fine
nel tramontare carico di uccelli
neri e silenti come i miei pensieri.
Così volge nel tempo il mio destino
e altrove fugge l’ombra della vita
col sole che nell’acqua l’ha rapita.
Potesse il vento muovere le stelle,
aprire il cuore ad una luce nuova,
cantarmi dentro come primavera
e rinnovare in me quei sentimenti
di speranza e di amore sospirati,
alla notte che avanza, ai miei tormenti
chiudere il passo, vivere di luce,
quando la giovinezza reca amore
e non esiste l’ansia del domani;
presto consuma il tempo la bellezza
dei giorni lieti lascia una carezza.
Canzone mia, cosa sussurra il vento,
quale confine insieme varcheremo
che non sia solo immagine fittizia
ma fuoco e fiamma di parole nuove
volate dalla pagina già scritta
verso la musa che all’amore muove
come un sospiro fatto di emozioni;
forse merletto che s’increspa a riva
in anse misteriose e gorghi oscuri;
così il tempo ricama nel cammino
di nostra vita un magico destino.
Adesso la visione mi consola
d’essere vento e sole e come l’aria,
ritorno a sera a ricontar le stelle:
oltre i confini di una vita grama,
lascio gli affanni e le passioni vuote
in un lontano altrove che mi chiama.
Senza voltarmi indietro seguo il vento,
seguo le stelle e il sogno mi attraversa,
anche il morir del giorno si disperde
e s’apre il cuore ancora alla bellezza,
con essa già rivedo la salvezza.
Marisa Cossu
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