
Scenografia per il Flauto Magico. Karl F.Scinkel, ” Cielo stellato della Regina della Notte”, 1815
Guardare il cielo
In giornate come queste, luminose e tiepide, di un autunno riottoso ad inoltrarsi nell’inverno, il cielo mi appare in tutta la sua azzurra vastità, mi invita ad espandermi in essa .
Sono nel posto giusto se penso di trovarmi nel punto in cui lo spazio e il tempo coincidono ed io sento di appartenere alla loro fusione nel percorso illimitato in cui la sostanza si compie nella meta.
Così torno al centro di me stessa e penso che l’unico modo di vivere e di morire sia guardando il cielo, dove ora un disco si accende e arrossa il mare oltre una coltre di pini.
Forse è l’ultimo tramonto della mia contemporaneità, l’unico modo di essere tra il giorno e la prima stella della sera nel movimento delle pietre che noi chiamiamo satelliti, pianeti, stelle, umanità.
Mi apro al senso definitivo dell’ordine come segno di un incantesimo che si ripete solo disperdendosi , tempo io stessa, qui ed ora.
Marisa Cossu
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