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LA CORSA

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La corsa

(sonetto shakespeariano)

 

Conta le stelle l’uomo in un sospiro:

qualcuna si è dispersa in un altrove;

a mille a mille, in curvilineo giro,

vanno verso la forza che le muove.

 

Si manifesta in tremule fiammelle

la via di tutto ciò che intorno esiste

per navigare verso ignote stelle

che da nessuno sono state viste.

 

È destino inspiegabile l’ardire

della suprema corsa che s’arresta

in uno spazio oscuro, per scoprire

dove il seme mortale alfin s’innesta.

 

Eppure quell’ azzardo mai finisce,

ma delle stelle l’uomo si stupisce.

Marisa Cossu

 

 

La sera

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La sera

(Novenario)

Ed ora che cade la sera

si accendono vivide stelle

sui dirupi della scogliera

e brillano come fiammelle.

 

Un vuoto silenzio pervade

nel breve divino momento,

il rumore che mormora e sale

dal marino vago lamento.

 

Un attimo solo di quiete

sereno mi guida per mano

dalle storie piccole e liete,

 all’amore che ho pianto  invano.

Marisa Cossu

Il silenzio

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R. Guttuso, Mimise che dorme, 1941

Il silenzio genera l’invisibile.

I pensieri prendono forma,

le cose respirano, si animano,

sussurrano il proprio nome,

emergono dall’ombra

e, come stelle fisse,

splendono di luce propria.

Volano nella stanza

le lievi sostanze mai viste,

entrano nel vasto abisso dell’io,

vivono, si nutrono di solitudine

prima che il segno diventi parola,

la parola che scrivo, che sento,

l’unica traccia d’amore.

Marisa Cossu

Idillio

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Notte: l’idillio dei corpi stellari

trasmette segnali intermittenti,

nuovi alfabeti per cieli e per mari,

parole e tracce di stelle cadenti.

Di quell’idillio liquido e lontano

mi tocca amore, e mi sorprende

quanto somigli al mio che invano

segue la stella tua e fermo attende

il vago comparire del tuo volto

nel viaggio cui l’attesa si sospende,

in un lampo di luce già dissolto.

Nell’ infinito affonda la magia

di stelle e desideri così vaghi

come breve e bruciante nostalgia.

© Marisa Cossu

 superare, perché costringe la parola in formule che non appartengono al linguaggio della prosa lirica, cui in genere mi ispiro. Amo giocare con le parole e spero che non dispiaccia questo tentativo)

Eclissi

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Eclissi solare-20 marzo-2015

Eclissi solare-20 marzo-2015

Ora ti offuschi come sole

in un cono di immensa rotondità;

volo per bruciarmi le ali

al fuoco originario della vita;

ma un lampo ramifica il sereno

di rossa elettricità,

paura  delle ore oscurate a un tratto

da un’eclissi interiore

senza rifugio, nella dispersione

del mio essere cosa;

vibrano voci di pensieri caduti

nello sciame di polvere stellare.

Pesa la memoria di luce

quando il cuore sparisce in una falce

di rimpianto e tu sei evanescente

come corona d’oro che scompare.