![C[1]](https://marisacossu.files.wordpress.com/2015/08/c1.jpg?w=652)
La Città Ideale, 1480-1490, attribuito a Piero della Francesca.
La città si risveglia:
rumori di ferro e di motori rompono il giorno.
Mentre ancora la notte si avvolge nel tepore delle coltri.
i vivi camminano su scale mobili,
corrono in fretta, vanno a scuola,
guidano i bus e alzano saracinesche.
I giornali strillano titoli uguali di assolute verità.
È presto per i Palazzi:
il potere attende di spingere i bottoni
ed esce dalla sua tana a sole alto
come un gobbo porta-fortuna
a mostrare le sue banali fattezze umane.
Le strade si riempiono di storie contemporanee;
nell’aria sale l’odore dei caffè.
I morti giacciono in città sepolte nel silenzio,
ma non sono scomparsi nel nulla,
sono tra la gente non visti,
trasparente memoria del tempo.
I poeti li vedono sui fogli dei libri,
sulle immagini deturpate appese ai muri,
li guardano negli occhi della gente comune
e Immaginano di identificarsi e di soffrire insieme.
Tutto si muove in questa rumorosa città :
ciascuno deve correre per sempre.
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