Catullo, Carme 3
Piange la mia fanciulla per la sorte
del passero che amava più che luce
degli occhi suoi di perla, ma la morte
a lei l’ha tolto e al buio lo conduce;
e più non torna a saltellare intorno
né si posa sul grembo conosciuto,
accarezzato e pago di quel giorno
di tenerezza pieno, ora perduto.
Con la mia Lesbia piangano gli amanti
e Venere e Cupido abbiano cuore:
sono arrossati gli occhi suoi sognanti
e mai potrà tornarvi lo splendore.
Tenebre maledette, divorate
le cose belle e a Lesbia non pensate.
Marisa Cossu
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