Spesso incontrai il dolore e tristi note
versai nelle parole del mio foglio
che ancora nel profondo mi percuote
pur se non voglio;
spesso dimenticai la mia rovina,
i tentativi sono stati tanti,
ma impietosa memoria mi trascina
con i miei canti.
E risospinge nello stretto imbuto
ogni mio nuovo ardore, nel rimpianto
del più bel tempo che abbia mai vissuto,
goduto tanto;
forse era solo amor di giovinezza,
forse solo di un fiore la caduta,
l’unico bene nato alla bellezza
ormai perduta.
Marisa Cossu
(Ode saffica)
L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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Grazie per la condivisione!
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e proprio quando hai tanta sete che l’acqua che riesci a trovare la senti buona la tieni in bocca quasi a cercarne il gusto e ricordi quella sete per sempre e quel gusto che non proverai mai più ma sicuramente ne proverai altri quello che ho letto adesso ha un sapore ottimo
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Hai tradotto il mio pensiero con le tue significative parole. Grazie e un affettuoso saluto.
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versi struggenti che evocano un passato fatto di felicità.
Ha una sua melodia interna questa poesia.
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La melodia di un’antica metrica. Mi fa piacere che tu la riconosca. Grazie e serena notte.
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leggendola si avverte subito. Complimenti
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