Sonetto
ABAB ABAB CDE EDC
Con quale forza ti costringe il male
che sugge il sangue, avvelena e mai tace
ferma il moto dell’anima vitale
ed imprigiona dove non c’è pace.
L’inferno brucia e l’alto grido sale
dal balbettio dell’ essere incapace
di liberare dalla pece l’ale
avvinte da un malessere tenace.
E mi ribello al male che ti afferra,
sento la colpa invadermi le vene
e temo di lasciarti perso e solo
dove per te e per altri non c’è volo,
in un distratto mondo tra le pene
del disperso non luogo della terra.
Marisa Cossu
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