Nell’ apparente caos del dipinto l’ artista ci propone l’immagine e l’ idea del nostro animo in preda allo sconvolgimento delle emozioni: un addio sommuove e pervade il corpo e la psiche di chi si lascia per sempre, turbando profondamente un preesistente equilibrio affettivo. Tutti parliamo di emozioni ma non ci siamo mai chiesti che cosa esse siano, quale sia la loro funzione, come ne percepiamo i sintomi e come li dominiamo o li accettiamo.
In qualche modo sappiamo che soltanto un impegno interiore e consapevole può restituirci le emozioni in forma positiva.
Nel quadro leggiamo, attraverso forme , linee, colori un insieme di emozioni di dolore, sgomento, perdita, incertezza e abbandono, il pensiero del pittore che, dipingendo simbolicamente l’ agitazione interiore, ne prova gli effetti sul suo stesso animo, ne sente la voce e la esprime con forte con empatia.
Noi poeti ed artisti viviamo di emozioni perché esse sferzano l’ immaginazione, la creatività, il godimento estetico ed il gusto di trasmettere ad altri il nostro senso del mondo. Molti dicono che gli artisti soffrano di tristezza e malinconia o addirittura di distonie affettive e comunicative; insomma la figura dell’ artista maledetto non si è del tutto estinta nell’ immaginario collettivo.
Ma che cos’ è questa particolarità dell’ artista che commuove, eccita, lenisce, impaurisce; cos’è l’emozione che gli consente di sprofondare nell’ universo per poi elevarsi oltre i comuni linguaggi, provato , ma consapevole…Perché le emozioni sono per noi necessarie come l’ aria che respiriamo?
Il potere del nostro “sentire” si presenta continuamente nel rapporto tra la percezione dell’ ambiente esterno e la risposta soggettiva a stimoli di varia natura. L’ affettività permea tutte le funzioni psichiche: gli studiosi definiscono l’ affettività come la capacità o disponibilità individuale di rispondere con modificazioni soggettive a pensieri o eventi della realtà esterna o interna; siamo quindi nel campo delle risposte emotive generate dai fatti che si manifestano e si attuano dentro e fuori di noi.
La nostra vita è un fluire continuo di emozioni e noi siamo sempre “affettuati” emotivamente e il nostro stato affettivo influenza le attività attentive, di pensiero, di apprendimento, di lavoro e di relazione: tutta la sfera sociale è interessata dalle emozioni in termini di sentimento, affetto o emozione, umore , e non si tratta di sinonimi, in quanto l’ emozione è un mutamento istantaneo dello stato d’ animo, una risposta immediata, mentre i sentimenti sono stati più durevoli e stabili che fanno parte del quadro generale dell’ individuo.
L’ umore invece è la coloritura affettiva della vita psichica della persona nell’ arco di un lungo periodo nel quale possono cambiare le emozioni. Le emozioni colorano la nostra esistenza e il nostro ingegno, sono quindi necessarie agli artisti come a qualsiasi altro individuo, non se ne può fare a meno…dobbiamo solo imparare a riconoscerle volgendole al bene nostro ed altrui, limando le reazioni spropositate con razionalità e pazienza. Tutto ciò può essere coltivato ed appreso in contesti di vita adeguati nell’ ambito di una “ecologia psichica” ottenuta mediante un’ educazione equilibrata.
Per tutte queste osservazioni, non rimane che coltivare e promuovere fin dalla culla e già nel ventre materno, l’ educazione dei sentimenti, l’ equilibrio dell’ affettività, il controllo degli impulsi e degli eccessi, l’ autocontrollo e la capacità di fermarsi a riflettere sulle nostre risposte affettive. Non vi sono poeti maledetti ma, talvolta, persone disturbate.
Belle riflessioni cara Marisa. Interessante la distinzione tra emozione, sentimenti, umore. Grazie. Isabella
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Ti abbraccio con affetto. Marisa
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Anch’io
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mi trovi pienamente daccordo anche perché noto un bisogno crescente anche nei giovanissimi.
caro saluto.
Lud
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Grazie, Lud. Un abbraccio. Marisa
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Molto belle le tue riflessioni, letto con molto piacere.
Patrizia
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Interessanti riflessioni tratte dal quadro di un pittore del novecento abbastanza noto. L’osservazione di un quadro, del cielo, di una fottografia normalmente stimola la nostra percezione che in maniera soggettiva interpretiamo quello che la vista, uno dei cinque sensi, vede, percepisce e traduce in emozioni o sensazioni.
Non solo la vista aiuta in questo processo sensitivo, talvolta è anche la lettura di una poesia o di un romanzo o di un racconto.
Felice sabato sera.
Un caro abbraccio
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Ho analizzato da un punto di vista psicopedagogico, e con parole molto semplici di tipo divulgativo, il mondo affettivo e relazionale nel quale nascono le emozioni, i sentimenti e si instaurala coloritura della personalità. Il dipinto è molto adeguato a riproporre le convergenze tra i due linguaggi. Ne parlerò ancora e intanto ti ringrazio per i tuoi puntuali commenti graditissimi. Un abbraccio. Marisa
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Non mi sono soffermato sul dipinto, che ho apprezzato, anche se Boccioni non è tra i miei pittori preferiti.
Quello che ho esposto in maniera spontanea è come nascono in me emozioni e sensazioni dalla semplice osservazione di opere umane o della natura.
Un abbraccio
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Mi piace questo scambio! Marisa
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Direi interessante è questo scambio di opinioni
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Una interessantissima riflessione su un quadro che tratta uno dei temi di Boccioni:” lo stato d’animo” A Milano ho visto un dipinto similare dello stesso autore che si dice abbia ispirato Fontana a creare i famosi tagli sulla tela. Detto questo sei sempre bravissima quando tratti di queste tematiche che riguardano gli artisti.
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Grazie per il bel commento e un caro saluto anche a Maria Teresa. Marisa
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